ALESSIO ANCILLAI (Roma, 1973) vive e lavora a Roma, è interessato alla ricerca sulle caratteristiche che contraddistinguono l’essere umano come tale e il suo contraddittorio, usando materiali e concetti in contrasto. Tra i materiali più usati, attraverso il linguaggio pittorico, anche luce, fili, fusioni in bronzo, cercando e componendo l'immagine pittorica. Studi in materie medico-scientifiche e un percorso di formazione artistica non convenzionale. Tra le varie mostre personali e collettive, ha esposto al Museo Carlo Bilotti, da Albumarte e da Pio Monti artecontemporanea, a Roma, al Museo nazionale di Castello Pandone, a Venafro, al CAMUSAC di Cassino, al Castello di Rivara. Nel 2015 ha partecipato al progetto di residenze BoCs Art, a Cosenza e nel 2017 presso la Fondazione Sassi di Matera. Finalista in diversi premi su diverse discipline.
oil on juta, LED, thread, transformer | 120x100x5,5 cm | 2019
oil on linen, wooden structure | 83x60x4 cm | 2019
oil on linen, iron | cm 60x51x4 | 2015-2019
Sveva Angeletti (1991)vive e lavora in Italia . La sua è una ricerca che pone le basi sull'osservazione e sull'analisi delle relazioni tra gli individui. temi cardine della sua ricerca poetica sono infatti il tempo e lo spazio nella misura in cui diventano teatro delle connessioni tra i singoli. Cio' che traspare dalle sue opere è un atmosfera lidica e poetica dei rimandi a passati remoti che accomunano i ricordi di tutti. Il gusto ironico e a tratti provocatorio incuriosisce lo spettatore lasciando spazio a svariati gradienti di lettura; questi ultimi infatti ci trasportano da un primo stadio di superficiale ammiccamento verso un ricordo giocoso e infantile, poiche' ci ricorda le nostre frivolezze e allo stesso tempo le nostre profonde insicurezze. Selected Exibithions: 2020 Fotograf(i)e Contemporanee - Davide Paludetto Arte Contemporanea | 2020 SPAC 3 - Spazio In Situ - Roma - a cura di Porter Ducrist | 2020 - Quando cade la magia rimane la disinvoltura - Spazio In Situ - Roma - a cura di Porter Ducrist | 2019 - All'interno del Barattolo - Temple University - da un idea di Tiziana Musi e Shara Wasserman a ucra di Porter Ducrist | 2019 Contemporary roots - nell'ambito del progetto Matera Capitale Europea della cultura | 2019 - Fondazione Sassi - due tonnellate e mezzo di vuoto a cura di valerio Vitale | 2018 - Out of Space a cura di Porter Ducrist - Spazio InSitu - Roma | Open House Contemporary Art - La migliore prevenzione è il ricordo a cura di serena achilli - Viterbo | Residences: 2015 - The BoCs Art a cura di Alberto dambruoso - Cosenza | Studys: Master of Art I Livello Luiss Business | Diploma accademico di I livello, RUFA (Roma University of Fine Arts) Arti applicate
legno, polistirolo, vinile su vetro | cm 280 x 205 | 2019
7 lettere tridimensionali, 103 lampadine | dimensioni variabili | 2020
stampa fotografica fine art, cornice in legno e pallini di plastica
Alessio Barchitta attualmente vive e lavora tra Milano e Barcellona Pozzo di Gotto, città dove è nato, nel 1991. Ha studiato Arti Visive, indirizzo pittura, all’Accademia di Belle Arti di Brera, e ha esposto in diverse personali e collettive, tra gallerie e spazi indipendenti, come Spazio SERRA, Cardi Gallery e Amy-D Arte Spazio, a Milano. Nel 2021 ha vinto il Premio Arteam Cup, promosso da Fondazione Dino Zoli, nella sezione scultura, mentre nel 2019 ha vinto la undicesima edizione del Premio Nocivelli. Nel 2019 ha partecipato al progetto di Residenze “ARP - 7ED - Talents Exchange”, tra Cape Town, Granada, Roma. Nel suo lavoro, luogo, tempo, durata, sono argomenti costanti che si diramano a loro volta in coppie come “pubblico-privato”, “confortevole-sconfortante”, “imposizione-sottomissione”, “stabilità-transitorietà”. La connotazione di un codice comune si stravolge per riaffermare il suo contrario.
piastrelle di recupero, malta, diametro - cm 21,5 - 2019
piastrelle di recupero, malta, diametro - cm 21,5 - 2019
sale, dispositivo meccanico, foglie di palma - domensione ambientale - 2021
Romina Bassu
Romina Bassu è nata a Roma nel 1982, dove vive e lavora. Si è formata presso l’Accademia di Belle Arti della Capitale e la Facultad de Bellas Artes di Siviglia. Negli anni la sua ricerca si è orientata verso la rappresentazione di quegli stereotipi femminili modellati secondo le esigenze di una cultura maschile. Gli ultimi soggetti rappresentati interpretano il legame tra donna, corpo e vulnerabilità, tre elementi che, attraverso la narrazione pittorica, definiscono uno spazio esistenziale. Tra le mostre più recenti si segnalano “Ciò che vedi. Nuova figurazione in Italia”, a cura di Margherita de Pilati e Alfredo Cramerotti, alla Galleria Civica di Trento – MART, 2020; “The Female Line”, alla SMAC Gallery di Cape Town, 2019; “Monday Blues” (solo show) allo Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma, 2019; nel 2018 è stata selezionata tra i finalisti del Premio Cairo a Milano.
acrilico su tela | cm 80x60 | 2021
acquerello su carta | cm 40x30 | 2019
acquerello su carta | cm 50x40 | 2019
La sua ricerca si focalizza sull’esplorazione delle possibilità fisiche e formali della pittura a partire da personali modalità di utilizzo dei suoi elementi principali: tela, telaio e colore. Nelle sue opere, la tela viene convertita da supporto pittorico in elemento strutturale, e insieme al telaio dona ai dipinti caratteristiche architettoniche. Nella combinazione verticale e orizzontale delle tele che riecheggia disposizioni costruttive delle tecniche edilizie, prende forma una vera e propria superficie muraria. La pittura si trasforma in un gesto di costruzione, e relazionandosi con lo spazio le opere tendono verso un’ibridazione al limite tra funzionalità e decorazione parietale. Bislacchi pseudonimo di Matteo Santacroce, è un artista Italiano che vive e lavora tra Londra e Milano. Nel 2014 dopo aver conseguito il Diploma in grafica pubblicitaria e fotografia presso l’Istituto d’Arte di Cittanova si trasferisce a Londra. Studia all’accademia di belle arti la City & Guilds of London Art School, dove si laurea nel 2018. Le principali esposizioni: ‘’Camera con vista” mostra personale a Spazio Display (Parma), curata da Ilaria Monti (2021). Mostre collettive: “Rough Around the Edges” bi-personale di Bislacchi & Megan Rea curata da The Artists Contemporary, Londra (2021); “Yellow Archangel Perceiving Anomalie”, General Practice, Lincoln UK (2021); “After Hours”, Bowes-Parris Gallery, Londra (2020); Rea Art Fair, Fabbrica del Vapore, Milano (2020); “Sitting Room”, una bi-personale di Bislacchi e Gabriel Carucci, Artisan Space, Londra (2020); “Young Talent Contemporary Purchase Prize”, Cello Factory, Londra (2019); “Woolwich Contemporary Print Fair”, Londra (2019-2018); “City & Guilds Degree Show, Londra (2018); “Dimensions”, Menier Gallery, Londra (2018); Crypt Gallery, Londra (2017); Diorama Arts Centre, Londra (2016). Tra le residenze artistiche ha partecipato a “Viafarini”, Milano (2021); “The Art of Nature” Cepovan, Slovenia (2019); “PADA Studios”, Barreiro, Portogallo (2019); “ARTPIQ Summerhouse”, Dusseldorf, Germania (2018). Nel 2019 è stato selezionato per il “Young Talent Contemporary Art Prize” e “The Signature Art Prize”. Nel 2018 gli è stato assegnato il premio “The Chadwyck-Healey Prize for Painting”.
Acrylic Pigment on Canvas on Stretcher Bars 123.5 x 123.5 x 15 cm - 2022
Acrylic Pigment on Canvas on Stretcher Bars 104.4 x 132.7 x 17 cm - 2021
Acrylic Pigment on Canvas on Stretcher Bars 53 x 47 x 8 cm - 2021
still by video 3' | cm 47x38 | n.5 | 2016
still by video 3' | cm 47x38 | n.5 | 2016
installation/wooden table, soil, tableware and video 4 min loop, | 2015
Fabrizio Cicero (Barcellona Pozzo di Gotto (Me), vive e lavora tra Napoli e Roma presso il collettivo OFF1C1NA Cicero indaga la realtà circostante nel suo continuo dialogo tra luce e spazio, affrontando temi esistenziali demoniaci, violenti e miracolosi (rapporti discrepanti uomo-natura, uomo-società, etc.) per proporne un’esperienza fatta di giochi visivi e meccanici. Nelle sue opere sembra che “qualcosa” sia appena accaduto, l’installazione è sempre costruita come una scena teatrale e la finzione, essenziale nel suo linguaggio artistico, serve a creare e fissare la sospensione tra il vero e il falso, focalizzando l’attenzione sui rapporti dicotomici tra bruttezza e bellezza, opposti che sempre si compenetrano nel profondo. Selezione mostre principali: 2019 | “L’inaugurazione” Piazza Jan Palach, Villaggio Olimpico. Roma – Italia. All’interno di - Contemporaneamente Roma-a cura di Villam Art| 2018 _ “Aihcnim”, Evento collaterale di Manifesta 12. Palermo- Italia, a cura di Bridge Art per Border Crossing | 2017 - "Contestare l'ovvio", MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea. Roma – Italia, a cura di Helia Hamedani | 2016 - “Lafuria” Istituto Italiano di Cultura, Cracovia – Polonia, a cura di Giosuè Prezioso e Liliana Tangorra | 2016 - “Lanottes’avvicina” all’interno di - autunno contemporaneo - Sala Santa Rita, Roma – Italia, a cura di Lori Adragna | Residenze: 2017 - Bocs art Cosenza, i Martedì Critici. Cosenza – Italia | 2016 - Apulia Land Art Festival, Bosco di Mesola, Cassano delle Murge, Bari – Italia - 2015 | Bridge art. “Le impalpabili impronte della carta e la geografia sensibile”, Noto - Italia,a cura di Helia Hamedani.
scritta in ferro e tracce di carta bruciata | cm 175x55 | 2021
sculture in pietra netina | cm 20x20x20 | 2016
disegno a carboncino e gomma elettrica su carta 200gr | cm 70x50 | 2021
Alessandro Dandini de Sylva Nato a Roma, nel 1981, è artista e curatore. I suoi lavori sono stati esposti in istituzioni pubbliche e private tra cui la Flowers Gallery a Londra, la Humble Arts Foundation a New York, il Bund 33 Art Center a Shanghai, l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi e Operativa Arte Contemporanea a Roma. Tra i premi ricevuti, il Premio Shanghai, Les Promesses de l’Art e il Talent Prize. Il suo primo libro d’artista, Paesaggi, è presente in collezioni pubbliche e private, come la collezione di libri d’artista della Tate Library a Londra e la biblioteca dell’ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione a Roma. Tra gli altri progetti, ha curato il Fotografia Festival Internazionale di Roma, un ciclo di mostre sulla fotografia sperimentale al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Dal 2016 è direttore artistico alla Fondazione Malaspina a Ascoli Piceno e dal 2017 curatore alla Fondazione Pescheria Centro Arti Visive di Pesaro.
Installation view of Vuoti e Bruciature at Operativa, Rome, 2017 Ink-jet print, 125 x 100 cm, edition of 3, wood frame with glas - 2016
Installation view of Vuoti e Bruciature at Operativa, Rome, 2017 Carrara white marble, 220 x 150 cm, unique - 2017
Installation view of Vuoti e Bruciature at Operativa, Rome, 2017 Carrara white marble, 50 x 40 x 10 cm, uniq - 2017
Frank Jimin Hopp (1994, Berlino) trae ispirazione da letteratura, cultura pop, mitologia e storia dell'arte, spesso coniugate a doppio filo con le sue esperienze personali. La sua pratica artistica si confronta con tecniche e soluzioni compositive di vario genere, tra cui pittura, ceramica e installazione.Caratterizzato da un gesto dinamico e potente, il lavoro di Hopp esplora la società contemporanea e le sue contraddizioni. Il suo stile, versatile e volutamente naïf, non cela un elemento di ambiguità, ma anzi lo espone alla ribalta, incoraggiando i visitatori a interrogarsi su ciò che vedono e trarne molteplici interpretazioni. Con riferimenti al Fauvismo, al Surrealismo e all’Outsiders Art, il lavoro di Hopp non si preclude nessuna tipo di sperimentazione.Le principali mostre includono Circus ,Galerie Grisebach, Berlin DE (2022); Kein Schlaraffenland, PSR Heizraum, Uferstudios, Berlino DE (2022); Hopp è stato incluso in group show come Needles in The Hay curata da Sasha Bogojev, Curators Room, Amsterdam NL (2021); S*HEROS, Anahita Contemporary, Berlino DE (2021); Neue Kunst Karl-Hofer-Gesellschaft e.V., Berlino DE (2021); Postponed II: I hope this message finds you well alla ZKU, Berlino DE (2021); No Fear In Trying, Art Taush, New York U.S.A. (2021); Brave New World atlla Galerie Klaus Gerrit Friese, Berlino DE (2021); Identity, The Holy Art London UK (2021); Masculinities - Liberation through Photography / Pittura muraria per Jeremy Deller's, Gropius-Bau, Berlin DE (2020); London Grads Now , Saatchi Gallery, Londra UK (2020); Ashes to Passion, St. Saviours, Londra UK (2020); Interference, Kunsthaus Bethanien, Berlino DE (2019); Seen By #13: Modus Operandi, Museum für Fotografie, Berlino DE (2019); Optimum 10 , Glogau Air, Berlino (2019); Kein Capri, Salon Babette, Berlino DE (2018); Wihajster freiheit swallow, Salon Academii Gallery, Warsaw PL (2018); Das Elend der Liebe, Kunsthaus Bethanien, Berlino DE (2018); MUESTRA DE ARTE, Galeria Independiente Tabacalera G.I.T, Madrid ES (2017); Krrrzzz, Burg Dringenberg, Bad Driburg, DE (2017); NOON, Projektraum Messing, Berlino; Workout, Projektraumsechseins, Bingenheim DE (2017).
oil on canvass | cm 45x60 | 2021
glazed ceramic | cm 31x28x33 | 2022
oil on canvass | cm 70x100 | 2020
Eleonora Cerri Pecorella
Nata a Roma nel 1990, dopo un percorso di studi in Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Eleonora Cerri Pecorella nel 2017 si è laureata in Fotografia alla RUFA Rome University of Fine Arts. Ha partecipato a diverse mostre collettive, tra le ultime, nel corso del 2021, la 72a edizione del Premio Michetti a cura di Daniela Lancioni - Museo Michetti, Francavilla al Mare, “THERE IS NO PLACE LIKE HOME/ROME”, a cura di Giuliana Benassi, a Roma, “La comunità inoperosa”, a cura di Giuseppe Armogida al Palazzo Ducale di Tagliacozzo. La realtà è il campo all’interno del quale le sue riflessioni e indagini guidano la ricerca di un’oggettività. Tratta temi che riguardano l’uomo e il suo stare al mondo, riflettendo anche sul rapporto con la tecnologia. È così che nel suo lavoro emergono momenti poetici o estremamente razionali, che aprono strade verso visioni e riflessioni. In questa dimensione in cui la fotografia quasi trova una nuova definizione, modifica il rapporto tra spazio e tempo spesso annullando distanze fisiche e temporali.
fotografia, stampa a getto d’inchiostro su carta Hahnemühle FineArt Baryta Satin 300 gsm | cm 70x52,5 cm più cornice | 2021
fotografia, stampa a getto d’inchiostro su carta Hahnemühle FineArt Baryta Satin 300 gsm | cm 70x52,5 cm più cornice | 2021
fotografie, stampa a getto d’inchiostro su carta Hahnemühle
FineArt Baryta Satin 300 gsm | cm 70x52,5 cad più cornice | base cm 150x200 | 2021
Veronica Montanino, nasce a Roma il 10 febbraio 1973. I suoi lavori, caratterizzati da un uso esuberante e originalissimo del colore, figurano in numerose mostre personali e collettive. Sempre pronta ad abbandonare lo spazio angusto della tela, realizza decine di installazioni site-specific, in palazzi storici, come quello dei Capitani ad Ascoli Piceno (2006). Nel 2010 per il Caffé di Palazzo Collicola interviene su mobili, soffitto e pareti perimetrali, creando una stanza che entra a far parte della collezione permanente del Museo Carandente. Altri interventi permanenti sono realizzati dall'artista per la Casa dell'Architettura di Roma, ex Acquario Romano (2013) e per il MARCA Museo delle arti di Catanzaro (2018). Nel 2011 partecipa alla 54 Esposizione internazionale d'Arte di Venezia, presso il Padiglione Italia all'Arsenale. Per il MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz realizza tra il 2012 e il 2014 lo spazio della ludoteca e altri due grandi interventi ambientali. Nel 2016 il MARCA, Museo delle Arti di Catanzaro le dedica una mostra personale dal titolo It's a wonderful world con oltre sessanta opere tra quadri di grande formato, assemblaggi e installazioni site specific. Nel 2020-21 il Casino Nobile dei Musei di Villa Torlonia ospita la sua personale Rami, una mostra che interagisce con tutto lo spazio creando un dialogo serrato tra antico e contemporaneo. Dal 2019 è docente di Decorazione (I fascia) presso l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Selected mostre principali in Musei: 2020 - Rami, Musei di Villa Torlonia, Casino Nobile, Roma. A cura di Maria Grazia Tolomeo | 2019 - Macro Asilo, MACRO, museo di arte contemporanea di Roma - Isola Croma, Stanza d'artista per il Macro Asilo #AMBIENTE 1, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro | 2019 - MACRO, Museo di arte contemporanea di Roma, Black room Circus Naturae (trapezio), in collaborazione con Michela Pasquali e Mediterranea | 2018 - Palazzo Sforza Cesarini, Genzano - Tritonia, A cura di Anna Maria Panzera | 2016 - MARCA Museo delle Arti di Catanzaro - a wonderful world, A cura di Giorgio de Finis e Simona Gavioli | 2016 - Sala Orsini di Palazzo Chigi (Formello). DIF Museo Diffuso di Formello - Scarabocchi, a cura di Giorgio de Finis | Selezione mostre principali in gallerie : 2019 - Complementari, Galleria Andrea Ingenito, Milano. A cura di Simona Caramia | 2018 Galleria Gallerati, Roma - Mutamenti, a cura di Emma Ercoli, nella rassegna Permesso? - seri di mostre sul tema dell'abitare a cura di Emma Ercoli e Franco Speroni | 2018 - Arionte arte contemporanea, Catania - Dream time, cura di Giuseppe Stagnitta | 2018 - Galleria Russo - Interno domestico, opera ambiente per la mostra “Nuove Ricerche”| 2015 - Contemporary Concept art Gallery, Bologna - Action/reaction, dialogo tra Bologna e Berlino, a cura di Martina Cavallarin e Pascual Jordan | 2014 - Dorothy Circus Gallery, Roma - Mutatis Mutandis, A cura diGiorgio de Finis | 2008 - Overlook, Galleria Artsinergy, Roma - Ingresso Pericoloso A cura di Gianluca Marziani | 2007 - Romberg artecontemporanea, Roma - CameraConVista VolumeSei a cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani | Residences : 2019 - Macro Asilo - Atelier, nell'ambito del progetto | 2015 - Internationale Ausstellung Zeitgenössischer Künste, Dresda, Germania - Handle With Care, Ostrale '015, A cura di Andrea Hilger | 2008 - TINA B. 3° edition of The Prague Contemporary Art Festival, Istituto di Cultura Italiano, Praga, Repubblica Ceca. Direttrice artistica Monika Burian.A di Catanzaro.
tecnica mista su tela | cm 30x30 | 2019
tecnica mista su tavola - cm 55X40,5 - 2018
tecnica mista su tela - cm 100x100 - 2017
Adelisa Selimbašić (Karlsruhe, 1996, vive e lavora a Milano) sta frequentando l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato, tra gli altri, al Combat Prize, all’Arte Laguna Prize, Contemporaneamenti, StArt e ShinglleJ22 Prize. Le partecipazioni a mostre internazionali includono il Nikola Tesla Museum di Zagabria (HR) e la Sunny Art Center Gallery di Londra (UK). Il suo lavoro è stato presentato alla mostra bipersonale De Pictura alla Galleria Gare82, Brescia (BS), e la sua prima mostra personale Non ci incontreremo mai così giovanì è presentata da IPERCUBO a Milano. Contemporaneamente ha preso parte a diverse iniziative e workshop, tra cui una partecipazione al workshop Forte Marghera curato da Carlo Di Raco e vari progetti artistici, tra cui una collaborazione per la realizzazione dell'opera “Montagne De Venise” di Yona Friedman con Jean Baptiste Decavele. Selimbaši ć ha partecipato a numerose mostre collettive tra cui il Museo Civico G. Fattori di Livorno; Arsenale di Venezia a cura di Igor Zanti; Arsenale di Iseo (BR), Museo Archeologico di Anzio (RO) e Galleria Renata Fabbri, Milano, a cura di Chiara Guidi. Inoltre, ha partecipato alle residenze artistiche Fuori dal Vaso, presso la sede di Vulcano a Mestre (VE), a cura di Daniele Capra e Nico Covre, viafarini (VIR), a Milano, e Tagli, a Stromboli.
olio tela - cm 115,5 x 129,5 - 2021
olio tela - cm 82x92 - 2021
olio tela cm 40x40cm - 2020
Il suo linguaggio pittorico lo definisce: astratto, minimalista, informale. I suoi lavori sono il racconto del suo stato d'animo, attraverso una ricerca spirituale che si basa sulle emozioni del momento: paura, rabbia, forza e leggerezza. Una ricerca che ha segnato la concezione del monocromo nelle sue opere. Tra le varie mostre, ha esposto alla BRAU - Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica - Napoli, alla galleria Andrea Ingenito Contemporary Art - Milano, al MAGMMA di Villacidro (Sardegna), al MANN (Museo Archeologico di Napoli), con la galleria mood|project (PAN - Palazzo delle arti Napoli) . Nel 2019 è stata finalista della sezione Pittura al Premio Combat Prize e nello stesso anno ha partecipato a BoCs Art Residenze d’Artista, a Cosenza, e ad #ATELIER4, residenza del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Nel 2020 ha partecipato al programma di residenze di Viafarini, a Milano.
Gesso, acrilico, olio su tela | cm 50x60 | 2020
Gesso, acrilico, olio su tela | cm 50x60 | 2020
Gesso, acrilico, olio su tela | cm 50x60 | 2020